![]() "Ho firmato un decreto ministeriale che introduce una vera e propria rivoluzione tariffaria per i musei. Entrera' in vigore il 1 luglio prossimo e prevede la fine della gratuita' per gli over 65, la gratuita' sotto i 18 anni e per alcune categorie come gli insegnanti e delle riduzioni fino ai 25 anni". Cosi' il ministro della Cultura e del Turismo, Dario Franceschini, intervenendo agli Stati generali della cultura in corso a Roma. Franceschini ha specificato che il decreto istituisce anche una giornata al mese con ingresso gratuito nei musei: ogni prima domenica del mese. Inoltre, ha continuato il ministro, "ci saranno almeno due notti al museo con ingresso a 1 euro ogni anno". Un'altra novita' che contiene il provvedimento, ha aggiunto Franceschini, e' l'apertura di tutti i grandi musei fino alle 22 tutti i venerdi'. "Questo intervento sugli orari e sulle tariffe - ha spiegato il ministro - si somma agli altri significativi provvedimenti che il governo sta mettendo in campo per valorizzare il sistema museale italiano: dalla recente norma dell'Art Bonus, fino alle nuove modalita' di trasferimento delle risorse derivanti dagli incassi dei musei. Con queste misure - ha sottolineato Franceschini - ci mettiamo in linea con l'Unione Europea. Si tratta di piccoli passi in avanti ma che vanno nella direzione giusta. Il grande lavoro che resta da fare e' quello di porre fine alla stagione dei tagli alla cultura passando a una nuova stagione di investimenti". (AGI) .
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![]() Ai margini della città vecchia, poggiata al corpo delle antiche mura di Lecce, sorge la chiesa di S. Maria degli Angeli o di S. Francesco da Paola. Il prospetto della chiesa costituisce un significativo campionario della scultura locale tardo cinquecentesca. Lungo il profilo superiore corrono archetti pensili con testine scolpite sui peducci. La medesima tipologia decorativa, ma con le testine negli archetti, la si riscontra nel fianco dell'edificio. Solo in una fase successiva si provvide all'apertura delle finestre ai lati della facciata e la collocazione della statua dell'Arcangelo Michele a coronamento. Splendida è la concezione del portale, ascrivibile a Gabriele Riccardi, in cui le colonne finemente cesellate reggono un fregio con due coppie di puttini cavalcanti cavallucci marini, su cui svetta la lunetta raffigurante la Vergine col Bambino, incoronata e venerata dagli angeli, in un ulteriore tripudio di cherubini lungo la ghiera dell'arco. L'interno, suddiviso in tre navate da due file di colonne, tanto da far sembrare la chiesa una piccola basilica, oltre all'esuberante presenza barocca di altissimo livello, sia con sculture a scalpellino sia in finissimi stucchi sulla volta, conserva pregevoli tele. Tra le più notevoli, spicca una "strage degli innocenti" (in foto) a firma di Antonio Verrio, il cui soggetto sembra invadere anche i fusti delle colonne d'altare, una monumentale "Madonna di Costantinopoli tra i santi Michele e Caterina d'Alessandria, opera di Gianserio Strafella, e una "Natività della Vergine" di scuola veneta. ![]() Conosciuta anche col nome di "San Giuseppe" per via della confraternita titolata al santo patriarca qui residente, la chiesa di S. Antonio da Padova, detta "della piazza" è sita a pochissimi metri dall'anfiteatro, proprio verso quella che, un tempo, era la piazza dei mercadanti divenuta poi "S. Oronzo". La chiesa venne realizzata nella seconda metà del 1500 con l'annesso convento dei Frati Minori Osservanti, poi demolito. Profondamente rimaneggiato nel corso del 1700, a causa di restauri a seguito di un incendio, il prospetto lascia intravedere il rosone del primitivo prospetto, voluto dall'architetto Gian Giacomo dell'Acaya, qui alle prese con l'architettura sacra piuttosto che con quella militare. La statua del santo di Padova è innalzata sul portale laterale, corrispondente all'ingresso della chiesa cinquecentesca, e nella nicchia laterale del nuovo portale settecentesco, rivolto a sud. L'interno, a unica navata e a croce latina, che usa la navata cinquecentesca per transetto, è dotato di tre cappelle per lato, tra loro intercomunicanti e dotate di altare. Tra le opere d'arte degne di nota sono un'imponente tela raffigurante S.Pietro, attribuito a Francesco Fracanzano, una Natività della Vergine di scuola veneziana e una Circoncisione di Gesù di Jacopo Palma il giovane. L'altare più antico, sebbene rimaneggiato nel XVIII secolo, è quello dedicato a S. Antonio da Padova, con la statua lapidea del santo realizzata nel 1539. La soppressione degli ordini religiosi a seguito dell'Unità d'Italia portarono i Frati Minori ad abbandonare la chiesa. E' solo all'inizio del 1900 che l'ordine di S. Francesco tornò a Lecce, stabilendosi fuori la città, nella zona est, precisamente nella villa rinascimentale messa a disposizione dalla nobil donna Letizia Balsamo, nell'area occupata dai possedimenti di don Fulgenzio della Monica, sulla via del mare. Lì nel 1952 venne eretta la nuova parrocchia titolata ancora una volta a S. Antonio da Padova, che , stavolta, sarà detta "S. Antonio a Fulgenzio". |
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