Poco fuori l'abitato del capoluogo, in direzione S. Cataldo, nel comprensorio di "S. Nicola de Russis" a Turriso, sorge la cappella del Crocifisso, ormai diruta.
Le prime tracce della chiesa appaiono nel 1585, ma, non esistendo prima di quella data le "visite pastorali", è verosimile che sia più antica. Al XVI/XVII secolo risalgono le pitture ad affresco, con motivi floreali e scene di santi. A partire dal XVII secolo, la chiesa risulta appartenente al "Sagro Spetale dello Spirito Santo". Tuttavia, nei documenti onciari, si legge che il feudo di "S. Nicola de Russis" corrisponde con l'antico casale di Porcigliano, già appartenente nel 1180 al monastero di SS Niccolò e Cataldo, e poi trasferito da Costanza d'Altavilla alla mensa vescovile. Nel secolo successivo appare tra i possedimenti dei Templari di Lecce a cui si riferisce, probabilmente, il graffito della triplice cinta nella muro nord. La chiesetta permette tutt'ora di viaggiare nel tempo, fino alla presenza di un casale rurale attivo dal IV sec. a.C fino all'età imperiale. Infatti, sono visibili i blocchi di risulta per la costruzione dei muri portanti della chiesa, tra cui due lapidi epigrafiche in cui si legge: I M L B(ene) M(erenti) P(osuit/oserunt) e l'iscrizione tombale di un servo (il cui nome non è leggibile) morto all'età di 40 anni: (...)NDAE SER(vus) V(ixit) A(nnis) XXXX Qualche chilometro più a est, le antiche vie carraie testimoniano il grande traffico secolare all'estrema periferia marina di Lupiae
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Maggio 2023
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